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"I MIEI BORGHI"

 

Questo è lo spettacolo che per tanti anni ho visto affacciandomi alla finestra di casa mia ...

la Palazzina di Caccia di Stupinigi !!

STUPINIGI

La costruzione della Palazzina di Caccia di Stupinigi fu iniziata nel 1729 verso la fine del regno di Vittorio Amedeo II, su progetto e con la supervisione di Filippo Juvarra, e fu seguita durante il regno dei suoi successori Carlo Emanuele III e Vittorio Amedeo III.

Nel corso del tempo diversi architetti si avvicendarono alla costruzione della Real fabbrica che diede vita ad un cantiere ininterrotto per tutto il XVIII secolo.

Oltre a Giovanni Tommaso Prunotto, già collaboratore di Juvarra, furono attivi anche Ignazio Birago di Borgaro, Ludovico Bo, Ignazio Bertola e Benedetto Alfieri.

L'edificio nella sua disposizione architettonica a diversi "bracci di fabbricato" collegati da gallerie, è diviso in vari appartamenti di cui si sono conservate le denominazioni storiche. Esso occupa una superficie di mq 31.050 ed i fabbricati adiacenti si estendono per altri mq 14.289; il parco che lo circonda ha una estensione di mq 155.289 e le aiuole esterne hanno una superficie di mq 3.800. La Palazzina è costituita da 137 camere e 17 gallerie.

Il fabbricato, che è uno dei più belli esemplari dell'architettura juvarriana, si costruì, si ampliò e si arredò nel corso degli anni attraverso le opere di valenti artisti di varie epoche e di vario genere, fra cui decoratori, stipettai, artigiani del Piemonte e fuori Piemonte. L'edificio conserva quindi decorazioni pittoriche dei pittori veneziani Giuseppe e Domenico Valeriani, Gaetano Perego, Christano Wehrlin, viennese, figlio del pittore Adamo Wehrlin, nominato da Carlo Emanuele III conservatore delle Regie gallerie d'arte a Torino ed altri.

La Palazzina fu dimora prediletta dei Savoia per feste e matrimoni; si ricordano in particolare gli sponsali tra Maria Teresa, Principessa di Savoia e Filippo conte d'Artois, principe reale di Francia, futuro Carlo X, celebrati nel 1773. Nel 1791 seguì l'unione tra Maria Carola figlia di Vittorio Amedeo III e Antonio Clemente, poi re di Sassonia; nel 1842 si celebrarono le nozze di Vittorio Emanuele II con Maria Adelaide d'Asburgo Lorena Austria. Si ricorda infine nel 1867 il matrimonio di Amedeo di Savoia duca d'Aosta con Maria Vittoria Dal Pozzo della Cisterna.

La Palazzina di Stupinigi ospita sin dal 1919 il Museo dell'Arredamento. Esso conserva mobili, dipinti ed oggetti di altissima qualità provenienti sia dagli arredi originali della Palazzina stessa, sia da altre residenze reali: i castelli di Venaria, di Moncalieri e di Rivoli.

La fisionomia attuale del Museo è quella definita dall'intervento di riordino attuato a far tempo dalla Mostra del barocco del 1963 e proseguito nel successivo decennio. Tra i mobili eseguiti per la Palazzina si segnalano quelli di Giuseppe Maria Bonzanico, intagliatore di spettacolare abilità, di Pietro Piffetti, autore dei Pregadio del Duca del Chiablese, e tanti altri capolavori di tecnica raffinata ed esemplare, in legni pregiati e intarsiati in avorio con ornati in bronzo dorato. Cassettoni, ribalte, scrivanie, inginocchiatoi, tavolini, divani e sgabelli sono da riferirsi alla migliore produzione di artigiani piemontesi come Luigi Prinotto.

Nel museo sono inoltre esposti diversi quadri tra cui ottantanove ritratti sabaudi e delle alleanze di famiglia provenienti per la maggior parte dal vicino castello di Moncalieri; i pastelli di Jean-Etienne Liotard furono invece eseguiti per la Corte dei Borbone Parma e provengono dal Castello di Colorno.